La storia di Nineteen

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Ciao a tutti!
Io sono Nineteen, ma gli amici mi chiamano polla!
Ho una grande passione per le macchine! Beh, non mi avevano spiegato che non è auspicabile prenderle in fronte.. La mia padroncina mi ha trovata nel bel mezzo di una strada trafficata, il 19 agosto, proprio poco prima di dover partire per Londra. Ero spennacchiata e ancora cucciolotta, divoravo bicchieri di nutribird e piselli, lenticchie! Sempre stata di buona forchetta. La mia “mamma umana” mi ha affidato ai suoi genitori. Mi han viziata, seppur consapevoli al suo ritorno avrebbero dovuto restituirmi la mia amata libertà. Ho imparato in fretta a mangiar da sola, finivo intere scodelle di semini! I miei nonni, abituati ai loro tre pappagalli decisamente meno mangioni, temevano esplodessi!
A proposito di pappagalli, mi han spiegato che se la passano alla grande e che li conoscerò meglio alla fine di una cosa che han chiamato “quarantena”…
Burocrazia umana! Io non ho fretta, mi stanno antipatici. Mangiano cibo che potrebbero invece dare a me come doppia razione! Già da allora piegavo spesso il capo, ma tutti credevano fosse un mio modo per accentuare le espressioni.
Poi ho iniziato a star sempre peggio… A mangiar meno, ma soprattutto a girare la testa al contrario: mi piaceva guardare il mondo a testa in giù. I nonni han chiesto a mamma nome di veterinario per esotici affinchè potessero portarmi a fare un controllino. Effettivamente mi preoccupo anche io quando ho poca fame, voglio dire… Non è da me! Sono stati molto gentili. Oh, mi sta simpatico sto veterinario! É tanto bravo, anche se mi ha fatto un po’ di esami che avrei preferito evitare! Ho dovuto prendere degli antibiotici, un antinfiammatorio e qualche cosa che mi motivasse a mangiare. Per la miseria, se facevano schifo!
Ma lo perdono, mi costringe per il mio bene.
Dopo poco è tornata la mia mammina: finalmente, mi mancava troppo. Vederla tramite computer non era divertente, se la beccavo non le facevo il solletico e non rideva! Mi ha controllata meglio e riportata dal mio amico veterinario. Tutti quei brutti esami son serviti: a quanto pare non si sa bene cos’ho, ma sicuro non ho una malattia dal nome buffo,la chiamavano morbo di Newcastle. Io mi fido ed esulto. Oh ero messa così male che per qualcosa dovevo pur gioire.
Ho proseguito con la terapia, ma non miglioravo. Addirittura ho avuto problemi respiratori,e più volte siam dovuti tornare dal mio amico con il camice, a Lecce. Mi han anche comperato un giocattolo strano che faceva tanto rumore e che chiamavano aerosol. Hanno gusti davvero strani se loro si diverton con sta roba. L’ho usato per soli due giorni comunque, perché nel frattempo son peggiorata. Veterinario mi ha preso con se e dichiarata in prognosi riservata. Avevo persino stasi del gozzo… Lo vinco il premio: picciona più sfortunata dell’anno?
Mamma era tanto spaventata. Mi è dispiaciuto farla stare così in pensiero. Non potevo mica deluderla e abbandonarla così, ha fatto tanto per me. Nel frattempo il solito amico dalla passione per i medicinali schifosi mi ha curata al meglio, e lottando mi son ripresa. Dopo due giorni ho finalmente rivisto la mia mamma: le è stato assegnato il compito di darmi la pappa con un sondino (scappate colleghi piccioni se lo sentite nominare! Mai odiato nulla più di questo in vita mia). Certo che mi vuole tanto bene eh, si vedeva non faceva piacere nemmeno a lei imbeccarmi così.
Ho superato un calo di peso grazie a loro, oggi ho ripreso persino a mangiare da sola! Mi resta il problema neurologico, l’han chiamata anche
sindrome vestibolare. Non posso volare e ho una concezione tutta mia delle distanze! Mi piace ancora guardare il mondo a testa in giù.
Veterinario mi ha anche detto non potrò più essere liberata (sempre pronto a darmi buone notizie lui eh. Amico, non ti metto nella lista nera solo perchè mi hai salvata! Sappilo!), non sarei in grado di sopravvivere in queste condizioni.. Mia mamma quindi, oltre ai tre pappagallini, ora ha libera per casa una picciona. Beh, oddio, io almeno non volo! Resto a giocare su un tappeto o su di lei! Mi ha anche costruito una pettorina, così ogni tanto potrò passeggiare con lei e il suo pappagallo con il ciuffo (non diteglielo, ma son sicura che nonostante la sua messa in piega, sarò io a far furore!).. E se proverò a volarle addosso, schiantandomi come al solito ad altezza pancia, sarò al sicuro con quella. Potrò vedere il sole e passeggiare nel prato, Non vedo
l’ora!
Sapete perchè ho chiesto alla mia mamma di riportarvi queste mie parole?
Perchè spero tanti di voi potranno comprendere che anche se noi piccioncini siamo davvero tanti, meritiamo come tutti una seconda chance. Meritiamo di essere amati, la vita è anche un nostro diritto.
E per quanto riguarda te, mammina mia… Sappi che ti voglio tanto bene e non dimenticherò mai tutto ciò, lotterò per te e per gli sforzi che abbiamo fatto insieme! E…E PER FORTUNA, TI HO INCONTRATA!