Corpo Forestale. Procacci (Enpa): se soppresso, territorio e ambiente italiano in balia delle zoomafie. Governo ascolti i cittadini e torni sui suoi passi

«Dopo che il Governo avrà di fatto sancito la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, con i decreti legislativi in itinere, chi andrà a recuperare il pitone abbandonato dal suo “proprietario” all’interno di un cassonetto condominiale? Chi, come fa di routine il Noa, andrà nelle valli del Bresciano a fare prevenzione contro il bracconaggio e la strage dei pettirossi? E ancora, chi, come il Nirda, farà opera di contrasto ai maltrattamenti sugli animali?» Così la consigliera nazionale dell’Enpa, Annamaria Procacci, intervenuta oggi ad un incontro con la stampa, promosso dalle sigle sindacali del Corpo Forestale dello Stato per spiegare il loro no al possibile assorbimento nell’Arma dei Carabinieri.

«Tutti noi ringraziamo l’Arma dei Carabinieri per il quotidiano, prezioso impegno a difesa della legalità – prosegue Procacci – ma il Corpo Forestale dello Stato, con il Noa (Nucleo Operativo Antibracconaggio) e con il Nirda (Nucleo Investigativo per i Reati a Danno degli Animali), solo per citarne alcuni, ha una specificità e una esperienza di prevenzione e di controllo ambientale che devono essere preservate e valorizzate nell’interesse della collettività intera, non soltanto degli animali e dell’ambiente. Temi, questi, ai quali la società italiana, così profondamente cambiata negli ultimi anni, è diventata particolarmente sensibile. Il Governo dunque tenga conto di tale cambiamento e lo assecondi».

Dal resto, secondo l’Enpa, è incomprensibile che, proprio nel momento in cui l’Europa inizia a serrare i ranghi contro i reati ambientali (nel 2008 L’UE ha emanato una direttiva per la repressione penale di tali delitti) e che alla vigilia del grande piano d’azione europeo contro il bracconaggio (partirà nel 2016), il governo Italiano si appresti a cancellare l’unico Corpo, insieme alla Polizia Provinciale, specializzato nella tutela ambientale. Dimenticando, evidentemente, che il nostro Paese è uno snodo fondamentale per le Zoomafie e per i traffici illegali di animali, protetti e non. «Noi – conclude la consigliera di Enpa – abbiamo il diritto di esigere che vengano assicurati il diritto all’ambiente e il diritto alla sua protezione».

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